La battaglia di Goito
La battaglia di Goito, la più importante della campagna del 1848
Data: 30 MAGGIO 1848
Luogo: GOITO (Mn)
Eserciti: PIEMONTESE CONTRO AUSTRIACO
Contesto: PRIMA GUERRA D'INDIPENDENZA
Protagonisti:
CARLO ALBERTO (Comandante in capo dell'esercito piemontese)
JOHANN J.F. RADETZKY (Fedldmaresciallo austriaco)
CARLO CANERA DI SALASCO (Generale piemontese)
EUSEBIO BAVA (Generale piemontese)
ETTORE GERBAIX DE SONNAZ (Generale piemontese)
VITTORIO EMANUELE (Duca di Savoia, erede al trono)
BENEDECK (Generale austriaco)
WOHLGEMUTH (Generale austriaco)
L' 8 aprile del 1848, a Goito, ci fu una premessa decisiva di quella che fu la battaglia più rilevante e la vittoria più rappresentativa della campagna del 1848.
Goito, località in provincia di Mantova, era un passaggio obbligato per dirigersi verso Peschiera perché bisognava per forza attraversare il Mincio, primo grosso ostacolo naturale, e a Goito c' era il ponte per poter passare al di là del Mincio; il ponte era vviamente difeso dalle truppe austriache,coscienti della posizione strategica del luogo.
Le avanguardie del primo corpo d'armata del generale Piemontese Eusebio Bava giunsero pertanto a Goito dove lo scontro fu istantaneo e cruento con i bersaglieri che riuscirono a sfondare cosicché Goito fu occupata e conquistata dai Piemontesi i quali, il 9 aprile espugnarono anche Valeggio e il 10 aprile si impadronirono dei ponti di Borghetto e di Monzambano: tutto l'esercito di Carlo Alberto riuscì così a passare al di là del Mincio.
Nei primi giorni di maggio i piemontesi attaccarono Peschiera giungendo fin sotto le mura della città di Verona, ma successe ciò che i Piemontesi non avevano previsto e che sconvolse i loro piani: i Veronesi infatti non riuscirono a far insorgere i cittadini e pertanto gli austriaci, indisturbati, poterono continuare a controllare la situazione militare. Carlo Alberto dovette quindi ripiegare sulle posizioni di partenza ed aspettare la caduta di Peschiera ; dopo il ritiro di Verona, i Piemontesi aspettarono per ben tre settimane la caduta di Peschiera, dando così la possibilità al maresciallo austriaco Radetzky di ricevere i rinforzi tanto attesi.
Nella notte tra il 27 e il 28 maggio Radetzky uscì dalla città di Verona con quarantamila uomini con l'intenzione di dirigersi prima su Peschiera e poi su Mantova, ma la marcia degli austriaci su Peschiera rallentò improvvisamente quando, il 29 maggio, si scontrarono a Curtatone e Montanara con quattromila volontari toscani e napoletani , per la maggior parte studenti, che si sacrificarono per permettere lo spostamento dell'esercito piemontese a Goito affinché attendesse l'esercito austriaco, giuntovi nel pomeriggio del 30 maggio 1848 . Il cannone iniziò a tuonare alle tre del pomeriggio ed il combattimento durò quasi quattro ore. La battaglia di Goito non fu particolarmente cruenta ma fu molto importante dal punto di vista tattico e , per il Piemonte, fu una giornata trionfale in ogni senso. I Piemontesi uscirono dalla battaglia di Goito con quarantatre morti e oltre duecentocinquanta feriti, mentre l'esercito austriaco contò sessantotto morti, trecentotrenta feriti e duecento dispersi. Alla fine dei combattimenti le truppe di Radetzky, lasciato da parte il piano iniziale di liberare Peschiera, si radunarono tra Sacca e Rivalta.